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Primitivo di Manduria

Primitivo di Manduria

Storia
Il Primitivo deve il suo nome alla precocità di maturazione dell’uva. Le origini sono incerte, anche se qualcuno ritiene che l’introduzione in Puglia risalga al periodo della colonizzazione fenicia, oppure che sia stato importato dagli Illiri più di duemila anni fa. Altri sostengono che sia stato introdotto nella zona di Gioia del Colle da frati benedettini venuti dalla Borgogna quattro secoli fa.
Quello che è certo è che alla fine del Settecento era già conosciuto con questo nome nelle campagne pugliesi e il merito va attribuito al primicerio don Francesco Filippo Indelicati, che contribuì alla diffusione del Primitivo dopo averlo trovato e selezionato all’interno di vecchi vigneti. La presenza di queste piante originarie lascia intendere che il vitigno fosse coltivato da diverso tempo. Durante la successiva diffusione ottocentesca nelle terre del Salento, il Primitivo è chiamato anche Zagarese o Sagarese. Sul finire del diciannovesimo secolo si registra l’inizio della grande diffusione del vitigno nella provincia di Taranto.


Diffusione
Il Primitivo si colloca, con i sui circa 9000 ettari di superficie vitata, tra le prime dieci varietà più coltivate in Italia. E' diffuso in provincia di Taranto, nella zona di Gioia del Colle, nel Brindisino e nel Salento, dove si può trovare anche in purezza.


La pianta
Il grappolo è di taglia media, lungo, di forma conico-cilindrica, mediamente compatto e provvisto di una o due ali. Gli acini sono sferici e di media grandezza, con una buccia molto pruinosa, di medio spessore e di colore blu scuro. Tutte le fasi dell’andamento vegetativo del Primitivo sono precoci, le uve generalmente sono vendemmiate tra la fine di agosto e gli inizi di settembre. I racemi sono il secondo frutto che alcune varietà sviluppano in quantità rilevante sulle femminelle. Questi frutti di seconda generazione maturano a distanza di venti giorni dalla vendemmia dei grappoli primari e pertanto sono raccolti e vinificati in una fase successiva, rappresentando una seconda opportunità per migliorare o addirittura recuperare gli eventi negativi occorsi nella prima vinificazione.


Caratteristiche del vino
La vinificazione in purezza porta a un vino dall’intenso colore rubino violaceo, dai profumi intensamente fruttati, elegantemente speziati, che chiudono con dolci aromi di tabacco. La bocca è di grande concentrazione ma al contempo soave e calibrata, con un frutto vellutato irrobustito da un elevato tenore alcolico. Il vino migliora le sue caratteristiche se sottoposto ad un adeguato invecchiamento.


 


 


 


 


 

Museo della Civiltą del Vino Primitivo

Musei piccoli e grandi, luoghi speciali dove si imparano a conoscere aspetti nuovi del proprio territorio o dove si esplorano con sguardi diversi quello che abbiamo sotto gli occhi ogni giorno.
Sono i musei che parlano del territorio e delle comunitą attraverso gli oggetti, le immagini e le voci di chi li ha creati e usati...

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